11/06/2025 | 15.00
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Nicolato su Bellanova

Paolo Nicolato è uno degli ultimi tra i molti allenatori italiani che negli ultimi anni si sono seduti sulle panchine di Nazionali straniere. Il tecnico veneto è arrivato sulla panchina della nazionale della Lettonia a marzo 2024, dopo un lungo periodo da tecnico federale delle nazionali giovanili italiane.

Ha lasciato una lunghissima intervista a ultimouomo.it parlando delle sue esperienze e cita un paio di nostri avuti sotto di lui nelle Under

Domanda
Uno dei calciatori simbolo del percorso di Nicolato nelle Nazionali italiane: Raoul Bellanova. Quali qualità trovava e trova in Bellanova che l'hanno convinta a dargli sempre fiducia? Sempre su Bellanova: da quando gioca ad alto livello (quindi Cagliari, Inter, Torino e Atalanta) ha sempre giocato come quinto di centrocampo. Pensa che possa essere impiegato anche da terzino destro puro?

"In quel ruolo lì non abbiamo mai avuto molta scelta. Non è stato un ruolo che nelle annate 1999/2000 aveva molta abbondanza. A sinistra avevamo più opzioni, mentre a destra ho sempre fatto un po' fatica a trovare calciatori di livello internazionale, perché il campionato non ce ne proponeva. Bellanova è un giocatore che ha un passo straordinario e un gran dinamismo. Credo sia stato uno dei calciatori atleticamente più forti che io abbia allenato, forse insieme proprio a Davide Frattesi, che è un altro con una gamba importante. In campo internazionale questa è un'abilità che ti serve molto, perché è una cosa che ti permette di distinguerti ad alto livello, la dinamicità, la gamba, il cambio di passo.

In più era ed è un ragazzo che, una volta che si sente importante e si sente a suo agio, ti dà tutto quello che ha, come del resto Frattesi o Scamacca. Sono quei ragazzi che a me piacciono e ho sempre voluto avere al mio fianco, perché li sentivo miei in qualche modo. Ho avuto una esperienza molto lunga con loro, 4-5 anni insieme, che non si può cancellare.

Sull'altra domanda: per me gioca meglio a cinque. È un ragazzo che deve sentirsi un po' più libero di andare, quindi con la difesa a cinque è un po' più coperto. Le sue capacità tattiche possono essere migliorate; la difesa a quattro gli richiederebbe un po' più di attenzione tattica rispetto a quella che è invece la sua esuberanza dal punto di vista fisico e la sua voglia di andare ad attaccare."



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